L’indignazione è un impulso positivo, la ribellione è la pratica della ragione e della giustizia.
I migranti rischiano la vita e muoiono nel tentativo di giungere in Italia con imbarcazioni di fortuna; sempre più in fuga da guerre e dittature, da persecuzioni e fame; spesso dopo esser stati derubati di ogni avere da criminali senza scrupoli.
Vengono accolti e rinchiusi, privati di quella dignità dovuta ad ogni essere vivente.
Ancora una volta è la Costituzione italiana a non essere rispettata: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” (art.2);
“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica” (art.10).
Occorre riconoscere e consentire ad ogni essere umano il diritto di libera circolazione nell’intero mondo, casa comune di tutti gli esseri umani.
La responsabilità dei naufraghi e dei morti annegati nel Mar Mediterraneo sono anzitutto dei governi europei che proibiscono loro di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, come sarebbe diritto di ogni essere umano.
Ogni essere umano ha diritto a vivere, ed è compito dell’umanità intera a rendere effettivo questo diritto:
- Si ponga fine alla persecuzione dei migranti.
- Vengano abolite le criminali misure razziste.
- Sia abolito il cosiddetto “reato di clandestinità”.
- Siano aboliti i campi di detenzione (CIE).
- Siano abolite le deportazioni.
- Si ponga fine alle schiavitù.
Riprendiamoci la “legalità” a sostenere e praticare le lotte per i diritti, le libertà e la giustizia.