Insegnare l’italiano
Insegnare l’italiano: un viaggio con i migranti provenienti dai paesi più poveri del mondo per ottenere il diritto di cittadinanza.
Insegnare la lingua italiana ai migranti
Significa condividere un’esperienza collettiva tra insegnanti e studenti alla ricerca di un metodo che sappia sempre più rispondere alla necessità di sviluppare un’idea di cittadinanza; per superare il concetto limitante di integrazione, verso un modello di società basata sul benessere comune e sulla convivenza.
Pur non essendo indispensabile avere la qualifica di insegnante, riconoscere che ogni migrante ha il diritto di apprendere la nuova lingua (Italiano lingua 2) richiede un momento di formazione, di acquisizione di conoscenze specifiche relativamente alle diverse culture dei diversi paesi di provenienza che permetta di superare le difficoltà legate ai diversi idiomi della lingua madre (L1).
Per questo la Rete organizza Corsi di formazione per volontari insegnanti.
L’insegnamento dell’italiano L2
In un contesto in cui le occasioni di interazione del migrante con il territorio in cui vive sono ridotte dalla limitata capacità di comunicare in lingua italiana, si vogliono proporre nuovi momenti di apprendimento.
La competenza linguistica offre maggiori possibilità di occasione lavorativa e coesione sociale, per questo si richiede un numero maggiore di risorse consapevoli delle peculiarità
del percorso di apprendimento della lingua seconda in un contesto di migrazione.
Gli obiettivi
Le scuole della Rete nascono per:
- imparare una nuova lingua, strumento di valorizzazione delle conoscenze;
- sperimentare spazi di relazione interculturale;
- condividere la partecipazione e attivare percorsi di solidarietà;
- approfondire elementi di formazione civica in modo da facilitare l’interazione sociale e favorire la conoscenza e la fruizione dei servizi del territorio;
- affermare consapevolmente diritti individuali e collettivi;
L’attività in classe
- Didattica orizzontale: una scuola fatta di classi non omogenee caratterizzate da un rapporto paritario tra i partecipanti attraverso lo scambio di conoscenze.
- Flessibilità: la necessità di dover adattare i contenuti e i metodi rispetto alla discontinuità della frequenza e alle esigenze della classe.
- Centralità dello studente: partendo dall’ascolto dei bisogni contingenti e dalle esperienze delle persone che compongono il gruppo classe, le lezioni e il materiale usato mirano a coniugare tali bisogni ed esperienze con il contesto territoriale.
- Partecipazione attiva: la valorizzazione delle esperienze di vita favorisce l’autopromozione dello studente.
- Apprendimento ludico: l’uso di strumenti ludici contribuisce al consolidamento delle conoscenze e alla socializzazione tra i diversi partecipanti
Le attività condivise
- La festa delle scuole: momento di aggregazione delle singole realtà della rete, di coinvolgimento diretto degli studenti protagonisti dell’evento attraverso diverse espressioni artistiche e culturali e di apertura alla cittadinanza.
- La giornata del cinema: occasione di fruizione di produzioni cinematografiche quali strumenti di confronto su tematiche condivise.
- Il torneo di calcio: competizione sportiva che vede protagoniste squadre di formatori e studenti delle diverse scuole della rete.
- Le manifestazioni cittadine: partecipazione a situazioni di riflessione, promozione e rivendicazione dando corpo e voce ai diritti dei migranti e alle istanze della rete in quanto realtà riconosciuta sul territorio.
Domande frequenti – Insegnanti volontari
Sul sito della rete, alla pagina Elenco Scuole sono presenti tutte le scuole della Rete. er ciascuna, sono riportate le informazioni utili: indirizzo, contatti, orari ecc. oltre alle caratteristiche principali della scuola
No; non sono richiesti particolari titoli di studio o precedenti esperienze in questo ambito. Occorre disponibilità, sensibilità e capacità di lavorare in gruppo.
In generale tutte le scuole prevedono un periodo di “affiancamento” e “apprendimento sul campo”. Alcune organizzano corsi di formazione interni, per i propri volontari. La Rete organizza anche corsi di formazione aperti ai volontari delle scuole, programmati di anno in anno
No; le scuole si avvalgono solo di collaborazioni a titolo volontaristico
L’attività principale è l’insegnamento di L2 a migranti. Molte scuole realizzano anche altre attività complementari (ludiche, ricreative, laboratori tematici ecc.) a cui si può collaborare.
Dipende dalle scuole. In alcune è necessario tesserarsi, mentre in altre è possibile partecipare anche come volontario indipendente e la tessera associativa si acquisisce se si desidera.
Per i volontari che collaborano con organizzazioni regolarmente presenti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) esiste l’obbligo di copertura assicurativa a carico della Associazione. Per avere la copertura assicurativa è necessario avere la tessera associativa. Le organizzazioni registrate sono tenute a garantire una copertura assicurativa ai volontari
No; i giorni e le ore di attività saranno concordati con la scuola prescelta, in base alle disponibilità e necessità di ciascuno e della scuola. Oltre alle ore di didattica, bisogna prevedere qualche ora (in genere una o due al mese) per partecipare alle riunioni organizzative della scuola. E’ necessario però garantire costanza negli impegni assunti
Si, dipende dalla disponibilità del volontario