Per ricordare utilmente il significato di questa giornata e per aggiornare il drammatico quadro della situazione dei migranti, riproponiamo alcuni brani del testo di una lettera inviata in data 19 settembre, da esponenti di importanti organizzazioni e associazioni (Comunità San Benedetto al Porto, Camera del Lavoro, CGIL, Genova Solidale) all’edizione genovese di Repubblica, dal titolo “Più impegno sull’immigrazione“.
[Ci scusiamo con gli autori per aver tralasciato alcuni riferimenti a vicende genovesi e liguri… ]
“Cara Repubblica, A Genova le vicende del Centro di accoglienza hanno portato all’attenzione dei media il problema dei minori non accompagnati…
C’è poi un dramma di dimensioni tragiche, in cui le responsabilità dell’Italia e dell’Europa sono indiscutibili. Nel 2021 nel Mediterraneo 32.425 immigrati sono stati intercettati e riportati in Libia. Incarcerati, senza alcun processo e senza mai definire i tempi della detenzione. L’OIM e l’UNHCR deunciano continuamente la guardia costiera libica e i centri di detenzione e ribadiscono “i migranti e i rifugiati riportati in Libia spesso si ritrovano in condizioni inumane e possono essere esposti ad abusi ed estorsioni. Altri scompaiono e sono irreperibili e si teme che alcuni possano essere incanalati in reti di traffico di esseri umani”.E’ assurdo pensare che l’ONU con una sua associazione sia riuscito ad entrare nel luogo più pericoloso del mondo, controllato da un esercito invasore apertamente nemico dell’Occidente, Zaporizhzhia, ma nessun rappresentante dell’ONU è mai riuscito neppure ad avvicinarsi a questi centri di detenzione. Nel febbraio 2017 il Governo italiano ha firmato un memorandum che sanciva l’aiuto alla guardia costiera libica fornendo risorse e finanziamenti per 33 milioni. Sono centinaia i milioni stanziati negli ultimi anni dall’Unione Europea, ma manca un resoconto di come vengano utilizzati. I funzionari libici sono stati indagati per crimini contro l’umanità, il governo libico di Unità Nazionale ha nominato responsabile dei centri Mohamed al-Khoja: il leader di una milizia privata implicato in torture. Nel 2020 la guardia costiera libica ha persino sparato ed ucciso un giovane recuperato in mare che non voleva “essere salvato”. Eppure il memorandum del 2017 viene sempre rinnovato. Lo scorso luglio le Commissioni Difesa ed Esteri hanno votato ancora una volta il decreto missioni e quindi anche il supporto ai cosiddetti guardacoste libici. Si tratta di una scelta grave che vogliamo denunciare. Sono necessarie misure che riconoscano il diritto alla circolazione delle persone, che sostengano l’aumento delle quote di reinsediamento e dei corridoi umanitari e garantiscano pienamente il diritto di asilo. Se le previsioni elettorali si verificheranno, è plausibile che la propaganda si concentrerà sui temi della sicurezza e dell’immigrazione, mentre inflazione e aumento di gas ed energia elettrica colpiranno duramente le famiglie più deboli.
Occorre superare le ingiuste norme legislative a partire dalla Bossi-Fini, valorizzare il ruolo e la partecipazione dei migranti alle scelte del Paese. L’approvazione dello Ius Scholae pur insufficiente a quanto sarebbe necessario, sarebbe un primo passo verso una vera riforma della cittadinanza e consegnerebbe ai bambini nati o giunti in Italia il diritto di essere riconosciuti legittimamente italiani e italiane. Servirà quindi un impegno sempre maggiore, ma abbiamo un vantaggio: secondo Giuseppe De Rita una grande ondata di individualismo è il vero male, viene cavalcata, è la base del sovranismo “ma alla fine non mobilita”.
Domenico “Megu” Chionetti, Igor Magni, Bruno Manganaro, Domenico Saguato