3 ottobre 2014 – A un anno dalla strage 3 ottobre 2013. 366 persone morte in un viaggio per la vita, vittime di un furioso destino. A volte la ricorrenza sembra voler rimuovere lo scandalo, la vergogna che l’ha generata.
Lo scandalo che non ci appartiene.
La dignità è il principio dentro al quale si misurano e si confrontano le relazioni tra i viventi al fine di una umanità libera e solidale; così come l’indifferenza, l’apatia e il conformismo sono il principio della decadenza che porta alla discriminazione e al razzismo.
Era il 3 ottobre del 2013. quando nel mare Mediterraneo sono morte 366 persone in un viaggio nella speranza della vita.
Il 3 ottobre di quell’anno abbiamo pianto indignati per l’insensibilità e la perfidia di una persistente pratica della politica protezionista e repressiva, incapace di solidarietà e accoglienza.
Già allora in quello stesso mare si contavano, negli ultimi 10 anni, circa 20.000 tra morti e dispersi, e oggi dopo un solo altro anno in cui la “politica” e non solo si esime dalle proprie responsabilità altre 3000 persone (bambini, donne e giovani adulti) si aggiungono al numero scellerato.
In questa ricorrenza ce la possiamo raccontare, possiamo buttare una corona nel Mare Nostrum; possiamo e dobbiamo, ancora una volta, imputare alla responsabilità della politica queste stragi, ma non andiamo a riferirlo alle famiglie delle vittime.
Lo scandalo, l’indignazione che non riconosce i movimenti del reale: i processi di privatizzazione, di esclusione e del disinteresse al bene comune non ci appartiene, è una piagnucolosi inconcludente che ci fa naufragare nel mare del liberismo consumista.
Occorre un movimento di persone che sappiano concretizzare la solidarietà con la lotta per la libertà di movimento delle persone, contro il reato di clandestinità, per il diritto di cittadinanza.
Noi siamo con loro e tu?
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Vedi anche: http://www.meltingpot.org/Il-nostro-3-ottobre.html#.VC0EvRZiZFl